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Le regole del colloquio perfetto

Suggerimenti preziosi

IL COLLOQUIO DI LAVORO

Non c'è nulla di più normale del sentirsi in stato di agitazione per un colloquio di lavoro.
È un bene, in realtà, perché l'ansia positiva, quella che ci spinge a tenere alta la soglia di attenzione e dare il meglio, è una validissima alleata.

Assieme allo Psicologo del lavoro ed ai nostri consulenti, sarà possibile essere indirizzati nell’adozione di un corretto atteggiamento durante il tuo colloquio di lavoro. Ti elenchiamo brevemente un utile decalogo di preziosi suggerimenti da tenere a portata di mano.

Prima di iniziare, tieni bene a mente una cosa: è fondamentale che tu rilegga accuratamente l'annuncio a cui hai risposto e riveda il tuo cv, per non rischiare di farti cogliere impreparato o rispondere in modo incoerente in fase di colloquio.

Nel momento in cui ti verrà fissato l'appuntamento per il colloquio è fondamentale che tu acquisisca informazioni relative all'azienda per cui ti stai candidando. Al momento del colloquio sarà importante che tu conosca dimensioni, settore, attività di business e posizionamento sul mercato dei tuoi potenziali datori di lavoro

Innanzitutto essere ben preparati sull'azienda e il ruolo per cui ci si propone è sempre un buon punto di partenza per riuscire a mantenere un atteggiamento sereno e positivo. In ogni caso, non dovrai mai vedere il colloquio come un momento in cui essere giudicato: è piuttosto un'occasione da sfruttare appieno, per capire se tu sia adatto a quel ruolo e a quell'azienda, ma anche se loro siano adatti a te: il colloquio di lavoro è un momento di conoscenza reciproca.

Per mantenere un atteggiamento positivo è buona norma che non entri troppo nella tua sfera personale, mantenendo una più discreta distanza professionale.

In linea generale sono da evitare sia un atteggiamento aggressivo o troppo sicuro di sé che uno troppo informale o peggio passivo, che dia l'impressione di subire il colloquio senza parteciparvi attivamente. Solitamente sono, invece, apprezzati, l'atteggiamento professionale e la chiarezza d'idee, che però non devono trasformarsi in rigidità, ma essere invece supportate da un buono spirito di adattamento.

Le domande del selezionatore possono vertere su diversi aspetti: dal curriculum vitae alle esperienze lavorative, per arrivare ad aspettative, interessi o all'autovalutazione del carattere. Spesso, inoltre, vengono fatte domande di verifica per tornare su aspetti che emergono in modo poco chiaro da CV: il motivo per cui hai lasciato un lavoro o ti sei laureato in ritardo, uno stop nella tua carriera...

Tieni presente che non c'è nulla di male nello spiegare al selezionatore il perché di una scelta profesisonale o di vita: l'importante è essere chiari, coerenti e non mentire. Un selezionatore abituato a gestire i colloqui non ci metterà molto a scoprire le incongruenze, e risulterai insicuro, o peggio, inaffidabile. Niente paura, dunque!

Evidenziare le proprie preferenze in ambito lavorativo va benissimo, purché queste non diventino un vincolo o causa d'irrigidimento. Se da un lato è importante dimostrare di non essere disposti ad accettare "qualunque lavoro", dall'altro comprendere il contesto dimostrando volontà di mettersi in gioco e disponibilità ad adattarsi, può senza dubbio essere una carta vincente.

Per rispondere in modo chiaro, conciso ma esaustivo è innanzitutto necessario che ascolti attentamente le domande che ti verranno rivolte, tentando di cogliere in profondità il loro significato. Tono pacato, lessico ricco e privo di espressioni dialettali o slang sono poi generalmente molto apprezzati, così come la capacità di evitare divagazioni o al contrario risposte estremamente sintetiche, quasi a monosillabi.

È importante presentarsi presso la sede del colloquio in orario, quindi, né con largo anticipo né in ritardo. L'ideale è arrivare massimo 15 minuti prima dell'orario prefissato, per avere la possibilità di acclimatarsi osservando l'ambiente circostante senza però creare disturbo. In caso di ritardo, avverti il selezionatore: non farlo, infatti, è generalmente percepito come disinteresse e mancanza di rispetto verso chi ti sta aspettando.

L'abbigliamento in linea generale deve essere pulito, ordinato e sobrio poiché il primo impatto è importante e può influenzare l'andamento stesso del colloquio. Senza dubbio poi, anche l'abbigliamento va adeguato al contesto lavorativo: ben diverso sarà infatti il modo di presentarsi a seconda che si tratti di un contesto formale, come ad esempio nel caso di banche e assicurazioni, piuttosto che nell'ambito della comunicazione pubblicitaria in cui è spesso concesso più estro.

Nella fase finale del colloquio spesso il selezionatore rivolge la classica domanda: "Ha ulteriori informazioni da chiedere?". In questo caso è, ancora una volta, importante dimostrarsi curiosi. In questa fase, infatti, il candidato può esprimere eventuali dubbi o richiedere ulteriori informazioni non emerse durante il colloquio. In un primo momento, poi, è consigliabile non mostrare troppo interesse per la retribuzione, argomento generalmente discusso nei colloqui successivi.

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