Le regole del colloquio perfetto
Prima di iniziare, tieni bene a mente una cosa: è fondamentale che tu rilegga accuratamente l'annuncio a cui hai risposto e riveda il tuo cv, per non rischiare di farti cogliere impreparato o rispondere in modo incoerente in fase di colloquio.
Nel momento in cui ti verrà fissato l'appuntamento per il colloquio è fondamentale che tu acquisisca informazioni relative all'azienda per cui ti stai candidando. Al momento del colloquio sarà importante che tu conosca dimensioni, settore, attività di business e posizionamento sul mercato dei tuoi potenziali datori di lavoro
Innanzitutto essere ben preparati sull'azienda e il ruolo per cui ci si propone è sempre un buon punto di partenza per riuscire a mantenere un atteggiamento sereno e positivo. In ogni caso, non dovrai mai vedere il colloquio come un momento in cui essere giudicato: è piuttosto un'occasione da sfruttare appieno, per capire se tu sia adatto a quel ruolo e a quell'azienda, ma anche se loro siano adatti a te: il colloquio di lavoro è un momento di conoscenza reciproca.
Per mantenere un atteggiamento positivo è buona norma che non entri troppo nella tua sfera personale, mantenendo una più discreta distanza professionale.
In linea generale sono da evitare sia un atteggiamento aggressivo o troppo sicuro di sé che uno troppo informale o peggio passivo, che dia l'impressione di subire il colloquio senza parteciparvi attivamente. Solitamente sono, invece, apprezzati, l'atteggiamento professionale e la chiarezza d'idee, che però non devono trasformarsi in rigidità, ma essere invece supportate da un buono spirito di adattamento.
Le domande del selezionatore possono vertere su diversi aspetti: dal curriculum vitae alle esperienze lavorative, per arrivare ad aspettative, interessi o all'autovalutazione del carattere. Spesso, inoltre, vengono fatte domande di verifica per tornare su aspetti che emergono in modo poco chiaro da CV: il motivo per cui hai lasciato un lavoro o ti sei laureato in ritardo, uno stop nella tua carriera...
Tieni presente che non c'è nulla di male nello spiegare al selezionatore il perché di una scelta profesisonale o di vita: l'importante è essere chiari, coerenti e non mentire. Un selezionatore abituato a gestire i colloqui non ci metterà molto a scoprire le incongruenze, e risulterai insicuro, o peggio, inaffidabile. Niente paura, dunque!
Evidenziare le proprie preferenze in ambito lavorativo va benissimo, purché queste non diventino un vincolo o causa d'irrigidimento. Se da un lato è importante dimostrare di non essere disposti ad accettare "qualunque lavoro", dall'altro comprendere il contesto dimostrando volontà di mettersi in gioco e disponibilità ad adattarsi, può senza dubbio essere una carta vincente.
Per rispondere in modo chiaro, conciso ma esaustivo è innanzitutto necessario che ascolti attentamente le domande che ti verranno rivolte, tentando di cogliere in profondità il loro significato. Tono pacato, lessico ricco e privo di espressioni dialettali o slang sono poi generalmente molto apprezzati, così come la capacità di evitare divagazioni o al contrario risposte estremamente sintetiche, quasi a monosillabi.
È importante presentarsi presso la sede del colloquio in orario, quindi, né con largo anticipo né in ritardo. L'ideale è arrivare massimo 15 minuti prima dell'orario prefissato, per avere la possibilità di acclimatarsi osservando l'ambiente circostante senza però creare disturbo. In caso di ritardo, avverti il selezionatore: non farlo, infatti, è generalmente percepito come disinteresse e mancanza di rispetto verso chi ti sta aspettando.
L'abbigliamento in linea generale deve essere pulito, ordinato e sobrio poiché il primo impatto è importante e può influenzare l'andamento stesso del colloquio. Senza dubbio poi, anche l'abbigliamento va adeguato al contesto lavorativo: ben diverso sarà infatti il modo di presentarsi a seconda che si tratti di un contesto formale, come ad esempio nel caso di banche e assicurazioni, piuttosto che nell'ambito della comunicazione pubblicitaria in cui è spesso concesso più estro.
Nella fase finale del colloquio spesso il selezionatore rivolge la classica domanda: "Ha ulteriori informazioni da chiedere?". In questo caso è, ancora una volta, importante dimostrarsi curiosi. In questa fase, infatti, il candidato può esprimere eventuali dubbi o richiedere ulteriori informazioni non emerse durante il colloquio. In un primo momento, poi, è consigliabile non mostrare troppo interesse per la retribuzione, argomento generalmente discusso nei colloqui successivi.